Da: "Ufficio Stampa_M.Argentario" A: Oggetto: Campagna prevenzione contro zanzara tigre Data: lunedì 16 agosto 2004 13.03 COMUNE DI MONTE ARGENTARIO I consigli dell' Assessore alla sanità, dr. Giuseppe Di Santi, per combattere la Zanzara tigre Pasticche disinfettanti nei sottovasi Pasticche disinfettanti, zampironi, zanzariere, metodi della nonna come la monetina di rame gettata nell’acqua stagnante (e i piccoli tagli dell’euro sembrano darci finalmente una mano), ma anche sistemi all’avanguardia come le bacinelle acchiappa-insetti .Per le zanzare una se ne fa e cento se ne pensano, ma non esiste una soluzione definitiva, soprattutto dopo l’avvento della “tigre” che arriva dall’Asia e che somiglia tanto, se ci consentite la battuta ai suoi connazionali “umani”: è veloce, silenziosa, ma soprattutto lavora sempre, pungendo di giorno e di notte, senza soluzione di continuità. Ecco comunque una serie di consigli pratici . Maggiori controlli Innanzi tutto, sottolineano i tecnici, occorre un deciso rafforzamento dei controlli. Non solo da parte degli enti preposti, ma anche dei privati cittadini per quanto riguarda le singole proprietà. Le acque stagnanti, si sa, sono il fulcro di ogni intervento, ma spesso si sottovaluta il problema: un piccolo recipiente, infatti, può accogliere e sviluppare migliaia di larve. Unguenti e affini Utilizzare i tradizionali preparati reperibili in farmacia o al supermercato. L’autan è il più noto, ma esistono anche soluzioni molto potenti come l’Off: la versione americana di questo particolare prodotto, non reperibile in Italia, è di particolare efficacia e contiene, sempre sui mercati Usa, anche una sostanza ad hoc contro la zanzara portatrice della cosiddetta febbre del Nilo. Insetticidi per le piante Sono sostanze che si trovano presso i rivenditori specializzati e che si usano spruzzandole su piante fiori, ad esempio di un giardino. Efficaci sul momento pressoché inutili se i vicini di casa non adoperano accorgimenti analoghi. Pasticche disinfettanti La novità di quest’anno è che in alcune zone, come il territorio del Comune di Rosignano, vengono vendute a titolo di incentivo confezioni a prezzo di costo: 3 euro per una scatola da dieci pezzi, come spieghiamo a parte. Vanno usate ad esempio nei sottovasi ed hanno un’efficacia di alcuni giorni. Vasche all’aperto Se si possiede una vasca dove magari si tengono tartarughe od altri animali, il rimedio più semplice è quello di inservirvi anche dei pesci rossi: si nutrono delle larve ed assicurano un discreto equilibrio ecologico. Zanzariere e zampironi Sono sistemi consigliati soprattutto nelle campagne, mentre la tradizionale bomboletta di insetticida, da usare con accortezza, non sembra più riscuotere, per ragioni ecologiche, le simpatie del grande pubblico. OCCHIO AL FLEBOTOMO: COLPISCE I CANI E QUALCHE VOLTA ANCHE NOI Un altro insetto turba le nostre notti. Il pappatacio, minuscolo e nero è di gran lunga più pericoloso della zanzara, sebbene sia appena un terzo come dimensioni. Il “flebotomo”, questo il suo nome, colpisce i cani e, in alcuni casi, anche l’uomo, trasmettendo una malattia chiamata leishmaniosi. Spesso incurabile, nei quadrupedi produce un alto tasso di mortalità. Zone a rischio La Toscana, purtroppo, è zona endemica; in generale il malefico insetto predilige il bacino del Mediterraneo e le zone tropicali e sub tropicali. Da noi, solo il nord Italia sembra esente da questa piaga; sotto gli Appennini, ogni cane è a rischio contagio. Toscana e Liguria, comunque sono “zone rosse” per i veterinari. Tanto per fare un esempio, nel Chianti, tra San Casciano e Montespertoli, il numero di cani affetti da leishmaniosi si avvicina pericolosamente all’80%. Non esiste vaccino L’unica possibilità per tenere il pappataciolontano dal proprio cane sono i collari antiparassitari di ultima generazione, usati in abbinamento con antirepellenti da marzo ad ottobre. Un modo sicuramente utile per salvare il proprio animale da una morte quasi certa, è la diagnostica precoce. Ciò perché la leishmaniosi ha una lunghissima incubazione. E’ sufficiente un esame del sangue per evidenziare il contagio e iniziare immediatamente le cure, utili a strappare il cane di casa ad una possibile morte per insufficienza renale. Come si cura Punture di Glucantim (farmaco specifico per la malattia) e pasticche di Ziloric (per la gotta umana) possono salvare il vostro quadrupede o prolungargli la vita. Una percentuale – purtroppo ancora bassa – di cani riesce a negativizzarsi, mai ad immunizzarsi. E il pappatacio rimane in agguato per colpire di nuovo. Porto S.Stefano, 16 agosto 2004